La Cassazione ha affrontato il tema della risarcibilità dei danni agli amministratori revocati senza giusta causa, ritenendo che i danni diversi da quelli riconducibili al lucro cessante (cioè gli emolumenti fino alla scadenza del mandato) possano essere riconosciuti solo fornendo prova della violazione delle regole di buona fede e correttezza o di condotte ulteriori che esulano dal legittimo esercizio della revoca in sé.
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Studio Graziotto
- Cass. 7475/2017
- Cass. 11223/2016
- Cass. 17461/2016
- Cass. 4014/2016
- Cass. 7587/2016
- Cass. 17385/2015
- Cass. 23381/2013
- Cass. 21342/2013
- Cass. 7425/2012
- Cass. 23557/2008
- Cass. 23557/2008
- Cass. 16526/2005
- Cass. 15322/2004
Codice Civile
Vigente al: 09-06-2018
Art. 2383 - Nomina e revoca degli amministratori
La nomina degli amministratori spetta all'assemblea, fatta eccezione per i primi amministratori, che sono nominati nell'atto costitutivo, e salvo il disposto degli articoli 2351, 2449 e 2450.
Gli amministratori non possono essere nominati per un periodo superiore a tre esercizi, e scadono alla data dell'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica.
Gli amministratori sono rieleggibili, salvo diversa disposizione dello statuto, e sono revocabili dall'assemblea in qualunque tempo, anche se nominati nell'atto costitutivo, salvo il diritto dell'amministratore al risarcimento dei danni, se la revoca avviene senza giusta causa.
Entro trenta giorni dalla notizia della loro nomina gli amministratori devono chiederne l'iscrizione nel registro delle imprese indicando per ciascuno di essi il cognome e il nome, il luogo e la data di nascita, il domicilio e la cittadinanza, nonché a quali tra essi è attribuita la rappresentanza della società, precisando se disgiuntamente o congiuntamente.
Le cause di nullità o di annullabilità della nomina degli amministratori che hanno la rappresentanza della società non sono opponibili ai terzi dopo l'adempimento della pubblicità di cui al quarto comma, salvo che la società provi che i terzi ne erano a conoscenza.